Avvocato, ho appena fatto un incidente, cosa devo fare?! E’ la domanda che in assoluto viene rivolta più spesso a questo Studio ogni giorno, attraverso il telefono, la posta elettronica ed i vari social.
Diversi anni fa, un anziano avvocato, ormai prossimo alla pensione, era solito suddividere la gente in due grandi categorie: la categoria delle persone che nella loro vita erano incorse in un incidente stradale e quella delle persone che prima o poi vi sarebbero incappate.
Significa che l’argomento ha già interessato, interessa o comunque potrebbe interessare chiunque. Di qui l’importanza di sapere precisamente cosa fare in caso di incidente stradale, nonché come e quando farlo.
Consigli che valgono soprattutto nel caso in cui ad aver riportato danni non sono soltanto i veicoli coinvolti, ma anche e purtroppo le persone.

Prima regola fondamentale: raccogliere le prove
- Collaborazione tra soggetti coinvolti
Soprattutto se la dinamica dell’incidente è chiara e la responsabilità acclarata, la compilazione e l’invio all’Assicurazione del modello CAI (Constatazione Amichevole d’Incidente), sottoscritto da tutte le persone convolte, costituisce un punto di riferimento privilegiato. V’è però da aggiungere che a volte la stessa compilazione presenta delle insidie in grado di minare la ricostruzione del sinistro e dunque l’attribuzione delle responsabilità ai fini dell’effettivo risarcimento. - Autorità
Assolutamente opportuno far intervenire immediatamente la Polizia Municipale, i Carabinieri o la Polizia Stradale. L’Autorità intervenuta, oltre a procedere alla raccolta ed allo scambio degli estremi fondamentali riguardanti i veicoli/conducenti coinvolti, nelle settimane successive cristallizza quanto avvenuto in un apposito rapporto contenente anche la ricostruzione della dinamica dell’incidente (irrogando eventuali multe in caso di violazioni del Codice della Strada). Si tratta di un documento molto importante che fa piena prova fino a querela di falso e, di conseguenza, diviene punto di riferimento delle Assicurazioni al momento di stabilire la fondatezza e l’entità del risarcimento. Soprattutto quando il suo contenuto è valorizzato nel modo più idoneo dall’intervento formale di un avvocato abituato a gestire quotidianamente la materia. - Testimoni e fotografie
E’ altrettanto importante, sempre ai fini della ricostruzione della dinamica del sinistro e nel caso non provveda già l’Autorità intervenuta, raccogliere gli estremi di eventuali persone che hanno assistito all’incidente e scattare alcune foto chiare dei veicoli, della loro posizione reciproca, nonché rispetto alla strada e ad eventuale segnaletica verticale/orizzontale. In un incidente stradale può testimoniare chiunque non sia direttamente interessato alla causa. Non può dunque farlo il conducente del veicolo coinvolto, ma potrebbero testimoniare i suoi familiari a determinate condizioni oppure eventuali passeggeri o terzi che abbiano assistito all’incidente. Si tratta comunque di mezzi di prova che occorre evidenziare tempestivamente e nel modo più opportuno al fine di poterne sfruttare appieno le potenzialità. - Preventivi riparazioni
Malgrado per taluni danneggiati assuma ancora valore determinante, in realtà il preventivo di spesa delle riparazioni, magari compilato dal proprio carrozziere di fiducia, anche per la giurisprudenza prevalente non rappresenta una prova fondamentale per determinare l’entità del risarcimento. Ad ogni modo e soprattutto se possiede carattere di obiettività, può essere valorizzato sia in sede di trattative, sia nell’eventuale fase giudiziale. - Documentazione sanitaria
Molto più importante, in caso di incidenti stradali dai quali siano derivati danni e lesioni alle persone, conservare con cura tutta la documentazione sanitaria prodotta dalle Strutture Ospedaliere che hanno prestato le cure. Anche in questo caso, le voci di danno subito sono potenzialmente numerose e non sono limitate a quanto semplicemente riportato nei referti medici. In tale specifico e delicato ambito, è molto difficile fornire tutti i suggerimenti necessari perché l’esperienza insegna che l’improvvisazione non può trovare spazio. Si tratta infatti di voci da danno che occorre individuare con precisione, cristallizzare nel modo più opportuno ed eventualmente valorizzare giudizialmente, spesso facendo i conti con una giurisprudenza di settore che cambia molto rapidamente. Tutte operazioni che possono essere gestite nel migliore dei modi soltanto dopo aver maturato una grande esperienza nel campo del risarcimento dei danni e delle lesioni alla persona.
Seconda regola fondamentale: essere tempestivi
- Denuncia all’Assicurazione
La denuncia del sinistro stradale, ossia la comunicazione dell’incidente alla Assicurazione, deve essere immediata. Nel senso che deve avvenire nei termini indicati dalla polizza. E’ una comunicazione che deve essere fatta per iscritto e possibilmente con metodo tracciabile (fax, posta elettronica certificata e mezzi simili).
Altrettanto fondamentale redigere la denuncia illustrando nel modo più opportuno la dinamica dell’incidente e gli eventuali danni e lesioni subiti, rispettivamente, da veicoli e persone. - Farsi assistere sin da subito nel modo più opportuno
Come è facile intuire, in caso di incidente stradale occorre attivare sin da subito la gestione più opportuna degli adempimenti necessari ad ottenere il giusto risarcimento.
Una gestione che deve essere tempestiva, completa ed idonea, che per ovvi motivi non è facile sintetizzare in modo esaustivo. Si pensi, ad esempio, alla precisa individuazione dell’Assicurazione alla quale inoltrare la richiesta di risarcimento, magari correlata al Paese di immatricolazione dei veicoli, e/o ai termini perentori per formulare denunce ed ottenere offerte, oppure ancora alle diverse dinamiche risarcitorie legate alla presenza di lesioni fisiche ed alla loro esatta determinazione. Si tratta dunque di un complesso di attività che non richiedono soltanto il ricorso immediato all’assistenza legale, ma anche professionalità ed esperienza proporzionate all’entità dei danni subiti.
Soltanto in tal modo, si potrà evitare il rigetto della richiesta di risarcimento e dunque scongiurare la classica beffa che, troppo spesso e purtroppo, può seguire il danno.